sabato 4 agosto 2018

LIGHTING NETWORK STORY

1. Nel Febbraio 2015 esce la prima draft del White Paper di Lightning Network. Finalmente si teorizza una possibile soluzione definitiva al problema della scalabilità della blockchain; soluzione che ha anche il beneficio di permettere transazioni istantanee e con maggiore privacy. Ma ci vogliono alcune modifiche al protocollo perché Lightning possa funzionare.

2. Il 14 Dicembre 2015 avviene un upgrade di Bitcoin, ovvero il “check lock time verify“, che dà la possibilità di fare una transazione per cui il ricevente può spendere i bitcoin solo a una condizione precisa: ovvero solo al tempo x (misurato in numero di blocchi della blockchain). Questa modifica permette a Lightning Network la creazione di canali di pagamento istantaneo in modo sicuro, poiché al tempo del blocco x l’utente potrà recuperare i fondi impegnati nel canale (se non vengono spesi nel canale). Tuttavia, ancora non basta.

3. Il 4 Luglio 2016 infatti c’è un altro upgrade del protocollo di Bitcoin che porta un fondamentale “upgrade” del check lock time, ovvero il “check sequence verify“: il ricevente può spendere i bitcoin solo dopo un certo periodo, calcolato in un numero n di blocchi creati dal momento in cui una data transazione viene scritta nel blocco x. Questa modifica permette a Lightning Network di tenere i canali creati aperti a tempo indeterminato, senza doverli continuamente rinnovare con nuove transazioni.

A quel punto eravamo già vicini a rendere funzionante Lightning Network, ma mancava un ultimo tassello del puzzle: la risoluzione del malleability bug, ovvero un bug da sempre presente nel protocollo Bitcoin per cui l’ID di una transazione in certi casi può essere modificato, per cui non risulta più univoco. Per fare un esempio: se una transazione richiede 2 firme su 4 e due utenti firmano, questa può essere già validata in blockchain con un suo ID. Se anche il terzo o il quarto utente firmano la transazione, l’ID cambia e la transazione potrebbe essere quindi validata in blockchain con un ID diverso dal primo. Questo fa sì che gli utenti possano confondersi e non vedere o riconoscere le proprie transazioni, ma soprattutto costituisce un’elevata complicazione a livello di programmazione del software. Con l’upgrade Segregated Witness le firme (witness) sono separate (segregated) dal resto della transazione e quindi non hanno un impatto sull’ID, che rimane così univoco.


4. Il 24 Agosto 2017 avviene finalmente il consensus fork con SegWit, l’ultimo degli upgrade che erano necessari per l’utilizzo di Lightning Network.



Oggi Lightning Network è in fase di attivissimo sviluppo, con oltre 5000 canali creati (per lo più per il testing) e diverse implementazioni. 
Alcuni servizi online (come la ricarica telefonica su Bitrefill) permettono già di pagare con Lightning Network ed entro un paio di anni possiamo immaginare che ci saranno dei software più semplici, affidabili e adatti all’uso da parte di una base utenti meno tecnica. Anche se nei primi anni rimarrà uno scoglio tecnico per gli utenti comuni, già l’adozione da parte di exchange e servizi permetterà enormi passi avanti in termini di scalabilità. A dire il vero, ad oggi non sembra nemmeno ci sia urgenza, poiché grazie al batching degli exchange e all’allargamento del blocco dato da SegWit (che aggiunge la parte blockweight), lo spazio occupato dalle transazioni quotidiane si è molto ridotto e la mempool oggi è semivuota, perciò non ci sono transazioni in coda a intasare la rete e i costi di transazione con SegWit sono minori di un dollaro.Col tempo, i pagamenti effettuati in SegWit stanno aumentando, abbiamo recentemente raggiunto il 40%, quando a marzo eravamo solo al 20%.


Nel frattempo, il 27 Aprile 2018 abbiamo superato i 17 milioni di bitcoin minati al mondo, su 21 milioni totali. Oltre l’80% dei bitcoin che verranno mai ad esistenza sono quindi già stati prodotti. Ogni giorno, fino al prossimo halving, vengono minati circa 1.800 bitcoin, ma nel 2020 l’halving ridurrà l’offerta giornaliera dimezzandola a soli 900 bitcoin. Per quella data, avremo anche raggiunto la produzione dell’87% dei bitcoin, avvicinandoci al 90%, una soglia psicologica importante. Quando non saranno più creati nuovi bitcoin, chiunque ne possieda uno intero avrà la consapevolezza di avere un raro gioiello in mano, che pochi fortunati sono riusciti ad acchiappare.
Insomma, le prospettive future sembrano rosee. Siamo sicuri di dover aspettare il 2021 per il prossimo viaggio sulla Luna? Io non credo. Ma se anche fosse, attenderò volentieri, significa che avrò più tempo per comprare il maggior numero di bitcoin possibile.


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