Il Wall Street Journal ha appena pubblicato una ricerca di Chain Analysis secondo la quale il 20% di tutti i BTC creati fino ad oggi sarebbe andato perduto.
Ovvero un quinto dei bitcoin in circolazione sarebbe abbandonato o inaccessibile al proprietario, tanto da non essere più in circolazione.
In gergo, i token che vengono tolti dalla circolazione vengono “bruciati” e anche se non vengono bruciati volontariamente il risultato è lo stesso: non possono più essere utilizzati da nessuno.
Infatti, senza la chiave privata del wallet in cui vengono conservati non c’è modo di utilizzarli.
Pertanto chi perde la chiave privata perde i propri BTC.
Oltretutto non esiste alcun modo per recuperare o reimpostare la chiave privata una volta perduta, quindi i bitcoin conservati in wallet di cui non si conosce più la chiave privata sono da considerarsi bruciati per sempre, e non recuperabili.
Ad esempio, qualora Satoshi Nakamoto fosse deceduto senza lasciare in eredità a nessuno le chiavi private dei suoi indirizzi il milione di BTC da lui posseduto andrebbe considerato bruciato per sempre.
Ovvero un quinto dei bitcoin in circolazione sarebbe abbandonato o inaccessibile al proprietario, tanto da non essere più in circolazione.
In gergo, i token che vengono tolti dalla circolazione vengono “bruciati” e anche se non vengono bruciati volontariamente il risultato è lo stesso: non possono più essere utilizzati da nessuno.
Infatti, senza la chiave privata del wallet in cui vengono conservati non c’è modo di utilizzarli.
Pertanto chi perde la chiave privata perde i propri BTC.
Oltretutto non esiste alcun modo per recuperare o reimpostare la chiave privata una volta perduta, quindi i bitcoin conservati in wallet di cui non si conosce più la chiave privata sono da considerarsi bruciati per sempre, e non recuperabili.
Ad esempio, qualora Satoshi Nakamoto fosse deceduto senza lasciare in eredità a nessuno le chiavi private dei suoi indirizzi il milione di BTC da lui posseduto andrebbe considerato bruciato per sempre.
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